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Mi presento, sono VecchioSubbuteo

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VecchioSubbuteo
view post Posted on 28/10/2008, 16:54




Ciao a tutti, sono VecchioSubbuteo, fondatore e amministratore di questo forum e del blog Subbuteo Valle d’Aosta (www.subbuteovda.wordpress.com). Giocavo a Subbuteo tra il ’75 e l’81. Non c’era giorno in cui non salissi in mansarda a provare qualche dribbling o tiro rialzato. Poi ho venduto e regalato quasi tutto: possedevo una ventina di squadre ed uno stadio completo, circondato da tribune e corredato da accessori e personaggi. Ero improvvisamente diventato grande e dovevo andare a “studiare fuori Valle". Qualche soldino mi avrebbe fatto comodo e, del resto, nell’inconsapevolezza del momento, il Subbuteo era “roba da ragazzini”. Dopo oltre un trentennio, all’età di 45 anni, vengo colto da un inaspettato nostalgico sussulto e da un fastidioso rimorso di coscienza: già, il SUBBUTEO! …. perché ho dato via tutto?!!! Ma no … da qualche parte ci devono ancora essere le mie squadre preferite. Era il mio gioco preferito! Era IL GIOCO!

La causa del ritorno al Subbuteo

La colpa è tutta del mio amico storico Marco B. (per gli amici amici più intimi Bruno, per i frequrntatori di questo forum "lamanonegra"), un grande appassionato di calcio, quello vero. Una sera di aprile di quest’anno, al termine di una cenetta in famiglia, Bruno mi dice: “… che ne dici di fare una partitella a Subbuteo?” “Perché, esiste ancora?!”, dico io. “Beh, in realtà non si chiama più Subbuteo ma Zeugo … è la versione genovese del Subbuteo …”, dice lui, “… me la sono fatta regalare per il mio compleanno (46 anni!) … da mia moglie”. Una serie di risatine isteriche, miste a stupore e curioso entusiasmo (non eccessivo, per la verità, avrei preferito un limoncello), accompagnano i minuti che seguono, durante i quali Bruno ed io montiamo il campo da gioco. Senza rendercene conto ripetiamo gli stessi gesti di 30 anni prima: facciamo scivolare fuori l’asse di truciolato nascosta dietro l’armadio e la poggiamo sul tavolo della cucina, fissiamo il recinto e le porte con le puntine e, finalmente, disponiamo le squadre sul panno verde. Davanti agli occhi increduli dei nostri 4 cuccioli (bimbi dai 3 agli 11 anni) diamo avvio alla nostra prima ri-partita di Subbuteo. Rimango un po’ infastidito dal nuovo panno sintetico esopratutto dall'aspetto dei giocatori, in particolare dal fatto che le miniature possono compiere solo traiettorie rettilinee (non dribblano più l’avversario, sig!) a causa della nuova base meno carenata rispetto alle squadre degli anni ‘70. Tuttavia, il mio dito indice si risveglia da un profondo letargo e riprende a colpire con piccoli tocchi d’unghia quei "nuovi" omini di plastica, come se non avesse mai smesso di farlo. Il mio orecchio riconosce quei suoni inconfondibili ed inimitabili: prima TIC … e poi TAC, che soltanto un’unghia, un omino di plastica ed una risonante pallina vuota più grande di lui, possono produrre. Mentre il mio dito gioca a Subbuteo la mia mente è già proiettata verso il mio garage dove devono per forza esserci quelle maledette 8 squadre che ho conservato insieme ad un panno quasi nuovo, l’ultimo che avevo acquistato prima di smettere.

Il mio Subbuteo non è il gioco del calcio SUL tavolo

Il calcio, quello vero, non m'interessa, non conosco le squadre di serie A né, tantomeno, i nomi dei calciatori, nemmeno di quelli più famosi, ricodo bene Mazzola per via dei sui baffoni. Non guardo le partite alla TV ma … se si tratta dei Mondiali vengo colto dalla sindrome della casalinga e faccio un’eccezione. Quando da ragazzo guardavo le partite della nazionale insieme ai miei amici, il mio più grande divertimento consisteva nel fare una telecronaca “parallela” a quella ufficiale, fatta di suoni e rumori che accompagnavano le azioni dei calciatori (una sorta di pre-gialappa). So dell’esistenza del Fantacalcio ma non voglio saperne di più, il solo nome mi provoca la stessa profonda tristezza di quando, da bambino, la domenica pomeriggio, sentivo fastidiosi spezzoni di radiocronaca uscire dalle radioline portatili dei papà a passeggio con la famiglia al seguito.

Il “mio” Subbuteo non ha niente a che vedere con il calcio umano, il mio Subbuteo è rappresentazione del calcio, ed in particolare di tutto ciò che c’è intorno: colori, forme, oggetti, personaggi, luci soffuse, silenzio, strategia da scacchista, tecnica da biliardista, precisione millimetrica e velocità. Il mio Subbuteo è IL GIOCO dei grandi, quelli che però conservano l’ingenuità, la vivacità e l’entusiasmo dei piccoli. Il mio Subbuteo è un piccolo ma importante pezzo di storia; un pezzo di storia che ho inconsapevolmente vissuto pensando si trattasse solo di un gioco. Oggi il mio Subbuteo è estetica, arte in miniatura, plastica d’antiquariato, oggetto da collezionare, da conservare gelosamente, un oggetto irripetibile anche se riprodotto in centinai di migliaia di pezzi, pezzi unici, forti quando colpiscono la palla più grande di loro ma fragili quando precipitano dal tavolo di gioco. Il mio Subbuteo è un ineguagliabile momento terapeutico, in cui non è indispensabile giocare perché è sufficiente guardare, aprire una scatola, annusare un vecchio catalogo. Il mio Subbuteo è una rara sospensione della giornata, un piacevole vuoto nella mia mente affollata, una leggerezza, un capriccio, un rasserenante pensiero solitario durante una pallosa riunione di lavoro, il pretesto per farsi prendere in giro dalla mia comprensiva compagna e dai miei adorabili bimbi.

Il mio Subbuteo erano lunghi pomeriggi di silenzio a provare e riprovare sempre lo stesso tiro, a selezionare la figurina più equilibrata per fare quel tiro, a re-incollare i giocatori precipitati, a “sbasare” gli “inner” per re-incollare il pesino che si era scollato, a spazzolare cautamente il panno e a raddrizzare le sue linee a zig-zag del fallo laterale.

Edited by VecchioSubbuteo - 16/10/2009, 11:34
 
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view post Posted on 9/12/2008, 16:39
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(internato)

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Ciao Vecchio Subbuteo,

avrei voluto presentarmi in questa sezione anziché rispondere alla tua presentazione, ma hai attivato qualche blocco.

CITAZIONE
Il mio Subbuteo è una rara sospensione della giornata, un piacevole vuoto nella mia mente affollata, una leggerezza, un capriccio, un rasserenante pensiero solitario durante una pallosa riunione di lavoro, il pretesto per farsi prendere in giro dalla mia comprensiva compagna e dai miei adorabili bimbi.

Hai scritto delle cose molto belle, mi auguro di cuore tu riesca a trovare amici con cui condividere questa passione anche tra le nevi delle Val d'Aosta.

In bocca al lupo!

C
 
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VecchioSubbuteo
view post Posted on 10/12/2008, 09:27




Ciao Claudio,
mi fa un enorme piacere ricevere questo tuo commento. Come sai vi seguo da un po' ed è anche colpa vostra se oggi provo a cimentarmi in questa operazione. I miei compagni autoctoni non sono ancora reattivi come i forumisti dell'oldsubbuteo.forumfree.net ma credo sia solo questione di tempo. Se hai o avete suggerimenti da fare sarò felice di leggerli.
L'idea di fondo è quella di ricreare interesse in una regione in cui negli annni'70-'80 si giocava molto. Vediamo se sarà possibile creare un OSC o più semplicemente un club. In valle non siamo tantissimi e non sarebbe corretto escludere coloro i quali non prediligono l'old.
Vi terrò informati.
GRAZIEEEEEEEEE
 
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view post Posted on 8/8/2012, 00:54
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CITAZIONE (VecchioSubbuteo @ 28/10/2008, 17:54) 
Ciao a tutti, sono VecchioSubbuteo, fondatore e amministratore di questo forum e del blog Subbuteo Valle d’Aosta (www.subbuteovda.wordpress.com). Giocavo a Subbuteo tra il ’75 e l’81. Non c’era giorno in cui non salissi in mansarda a provare qualche dribbling o tiro rialzato. Poi ho venduto e regalato quasi tutto: possedevo una ventina di squadre ed uno stadio completo, circondato da tribune e corredato da accessori e personaggi. Ero improvvisamente diventato grande e dovevo andare a “studiare fuori Valle". Qualche soldino mi avrebbe fatto comodo e, del resto, nell’inconsapevolezza del momento, il Subbuteo era “roba da ragazzini”. Dopo oltre un trentennio, all’età di 45 anni, vengo colto da un inaspettato nostalgico sussulto e da un fastidioso rimorso di coscienza: già, il SUBBUTEO! …. perché ho dato via tutto?!!! Ma no … da qualche parte ci devono ancora essere le mie squadre preferite. Era il mio gioco preferito! Era IL GIOCO!

La causa del ritorno al Subbuteo

La colpa è tutta del mio amico storico Marco B. (per gli amici amici più intimi Bruno, per i frequrntatori di questo forum "lamanonegra"), un grande appassionato di calcio, quello vero. Una sera di aprile di quest’anno, al termine di una cenetta in famiglia, Bruno mi dice: “… che ne dici di fare una partitella a Subbuteo?” “Perché, esiste ancora?!”, dico io. “Beh, in realtà non si chiama più Subbuteo ma Zeugo … è la versione genovese del Subbuteo …”, dice lui, “… me la sono fatta regalare per il mio compleanno (46 anni!) … da mia moglie”. Una serie di risatine isteriche, miste a stupore e curioso entusiasmo (non eccessivo, per la verità, avrei preferito un limoncello), accompagnano i minuti che seguono, durante i quali Bruno ed io montiamo il campo da gioco. Senza rendercene conto ripetiamo gli stessi gesti di 30 anni prima: facciamo scivolare fuori l’asse di truciolato nascosta dietro l’armadio e la poggiamo sul tavolo della cucina, fissiamo il recinto e le porte con le puntine e, finalmente, disponiamo le squadre sul panno verde. Davanti agli occhi increduli dei nostri 4 cuccioli (bimbi dai 3 agli 11 anni) diamo avvio alla nostra prima ri-partita di Subbuteo. Rimango un po’ infastidito dal nuovo panno sintetico esopratutto dall'aspetto dei giocatori, in particolare dal fatto che le miniature possono compiere solo traiettorie rettilinee (non dribblano più l’avversario, sig!) a causa della nuova base meno carenata rispetto alle squadre degli anni ‘70. Tuttavia, il mio dito indice si risveglia da un profondo letargo e riprende a colpire con piccoli tocchi d’unghia quei "nuovi" omini di plastica, come se non avesse mai smesso di farlo. Il mio orecchio riconosce quei suoni inconfondibili ed inimitabili: prima TIC … e poi TAC, che soltanto un’unghia, un omino di plastica ed una risonante pallina vuota più grande di lui, possono produrre. Mentre il mio dito gioca a Subbuteo la mia mente è già proiettata verso il mio garage dove devono per forza esserci quelle maledette 8 squadre che ho conservato insieme ad un panno quasi nuovo, l’ultimo che avevo acquistato prima di smettere.

Il mio Subbuteo non è il gioco del calcio SUL tavolo

Il calcio, quello vero, non m'interessa, non conosco le squadre di serie A né, tantomeno, i nomi dei calciatori, nemmeno di quelli più famosi, ricodo bene Mazzola per via dei sui baffoni. Non guardo le partite alla TV ma … se si tratta dei Mondiali vengo colto dalla sindrome della casalinga e faccio un’eccezione. Quando da ragazzo guardavo le partite della nazionale insieme ai miei amici, il mio più grande divertimento consisteva nel fare una telecronaca “parallela” a quella ufficiale, fatta di suoni e rumori che accompagnavano le azioni dei calciatori (una sorta di pre-gialappa). So dell’esistenza del Fantacalcio ma non voglio saperne di più, il solo nome mi provoca la stessa profonda tristezza di quando, da bambino, la domenica pomeriggio, sentivo fastidiosi spezzoni di radiocronaca uscire dalle radioline portatili dei papà a passeggio con la famiglia al seguito.

Il “mio” Subbuteo non ha niente a che vedere con il calcio umano, il mio Subbuteo è rappresentazione del calcio, ed in particolare di tutto ciò che c’è intorno: colori, forme, oggetti, personaggi, luci soffuse, silenzio, strategia da scacchista, tecnica da biliardista, precisione millimetrica e velocità. Il mio Subbuteo è IL GIOCO dei grandi, quelli che però conservano l’ingenuità, la vivacità e l’entusiasmo dei piccoli. Il mio Subbuteo è un piccolo ma importante pezzo di storia; un pezzo di storia che ho inconsapevolmente vissuto pensando si trattasse solo di un gioco. Oggi il mio Subbuteo è estetica, arte in miniatura, plastica d’antiquariato, oggetto da collezionare, da conservare gelosamente, un oggetto irripetibile anche se riprodotto in centinai di migliaia di pezzi, pezzi unici, forti quando colpiscono la palla più grande di loro ma fragili quando precipitano dal tavolo di gioco. Il mio Subbuteo è un ineguagliabile momento terapeutico, in cui non è indispensabile giocare perché è sufficiente guardare, aprire una scatola, annusare un vecchio catalogo. Il mio Subbuteo è una rara sospensione della giornata, un piacevole vuoto nella mia mente affollata, una leggerezza, un capriccio, un rasserenante pensiero solitario durante una pallosa riunione di lavoro, il pretesto per farsi prendere in giro dalla mia comprensiva compagna e dai miei adorabili bimbi.

Il mio Subbuteo erano lunghi pomeriggi di silenzio a provare e riprovare sempre lo stesso tiro, a selezionare la figurina più equilibrata per fare quel tiro, a re-incollare i giocatori precipitati, a “sbasare” gli “inner” per re-incollare il pesino che si era scollato, a spazzolare cautamente il panno e a raddrizzare le sue linee a zig-zag del fallo laterale.

tardi per rispondere..?
Sembra la mia storia..

Quoto TUTTO!

...soprattutto la parte che riguarda il calcio.. :)
 
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