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I nostri primi Pegasus Astroturf, I nuovi campi ordinati in Inghilterra

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VecchioSubbuteo
icon1  view post Posted on 12/4/2009, 23:08




Ho aperto questa discussione con l'intento di creare uno spazio apposito in cui esprimere le nostre opinioni tecniche in merito alla quajlità e alla giocabilità dei nuovi campi da gioco Pegasus Astroturf che alcuni di noi (10 subbuteisti) hanno acuistato di recente presso il sito inglese Subbuteo World.
Prego, diciamo la nostra:
 
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VecchioSubbuteo
view post Posted on 15/4/2009, 11:57




Sperando di fare cosa gradita comincio col proporvi una sintesi della descrizione originale del campo Pegasus Astroturf, che potete trovare in versione completa ed originale sul sito in cui viene venduto (www.subbuteoworld.co.uk). A questa mi permetto di aggiungere alcuni consigli sulla posa e la manutenzione, derivanti da esperienze altrui pescate qua è la su Internet e da osservazioni personali inquinate da conoscenze maturate in ambito professionale. Ciò significa che nulla è assoluto e pertanto, ciò che conta di più, è il vostro buon senso e la vostra opinione non appena avrete tra le mani il Pegasus.

Caratteristiche in sintesi

Il Pegasus Astroturf è prodotto dalla stessa azienda manifatturiera che produce l’Astroturf originale degli anni ’80 e ’90.
Il rivenditore Subbuteo World dichiara che i materiali con cui è realizzato il Pegasus sono gli stessi che furono usati per l’Astropitch. Si tratterebbe quindi di un campo la cui superficie di gioco è in vellutino sintetico, perfettamente aderente con il supporto in gomma che ha uno spessore del 30% superiore rispetto all’Astroturf “normale”. Ciò renderebbe il campo nell’insieme più rigido, facilmente stendibile e sopratutto stabile. Lo spessore maggiore renderebbe lo strato di gomma più resistente alle deformazioni e alle fratture dovute agli sbalzi microclimatici: ad esempio vengono ridotte le comuni e fastidiosi “dossi” dovuti alle bolle d’aria che si possono formare tra l’asse di legno e un vecchio Astropitch.

Posa
- Il campo deve essere srotolato e adagiato sul piano di legno rigido e piano, su cui sarà utilizzato per giocare.
- A seguito di un primo acclimatamento esso dovrà essere spianato mediante una leggera pressione dei palmi delle mani (dal centro verso le aree di porta e verso i 4 angoli). Fatto ciò potrebbe essere necessario attendere un secondo periodo di acclimatamento alla stanza in cui si gioca.
- Una volta steso e liberato da eventuali vuoti d’aria potrete applicare le porte con le puntine, quelle ad una punta, usufruendo dei due buchini che le porte per il Subbuteo hanno (altra discussione ancora da attivare).
- Non usate colle o nastri adesivi o biadesivi per fissare il campo sull’asse di legno. :woot:
- Non ostruite i bordi con strisce bloccanti tipo battiscopa o similari, piantati con chiodini, puntine o colla. Il campo è concepito per essere semplicemente adagiato, l’aria deve poter uscire dai lati; sarà la gomma del supporto a farlo aderire per attrito al supporto. Poiché tale gomma è suscettibile di impercettibili cambiamenti dimensionali nel corso del tempo, il campo deve essere lasciato libero di “muoversi” e di riadattarsi, di volta in volta. Qualsiasi mezzo di bloccaggio ostruirebbe questi movimenti e darebbe luogo alla formazione di leggeri avvallamenti, bolle, pieghe, ecc. Per questa stessa ragione, anche le puntine che bloccano le due porte dovrebbero essere rimosse di tanto in tanto e riposizionate dopo aver spianato il campo con le mani.
- Per gli stessi motivi sopra citati è sconsigliabile applicare la recinzione sul campo. Questa va puntata all’esterno del suo perimetro, direttamente sull’asse di legno.

Manutenzione

- La stanza in cui giocate o lasciate il vostro Pegasus non dovrà avere una temperatura né troppo bassa né troppo alta; anche i valori di umidità relativa non dovranno essere estremi. In generale, un consiglio valido per tutti è quello di usare e lasciare il vostro Pegasus in un luogo stabile i cui parametri di temperatura e umidità sono quelli ragionevolmente normali in cui vivreste anche voi quotidianamente; escluderei quindi il bagno turco e la sauna sebbene siano tra i miei preferiti per un totale relax … ma senza Subbuteo!
- Se potete evitate di ritirare il campo nella sua custodia ad ogni fine partita (o torneo). L’ideale è lasciare il campo sempre steso. Durante il periodo di inattività, infatti, il campo arrotolato subisce delle tensioni (o delle compressioni). Tali variazioni saranno tanto più accentuate se il campo sarà conservato in un luogo i cui livelli di temperatura e umidità sono estremi (es.: troppo umido e freddo o troppo umido e caldo o troppo caldo e secco). Il campo prenderà una “brutta piega” e la gomma invecchierà chimicamente, quindi si irrigidirà.
- La gomma, infatti, è sensibile all’umidità e alla temperatura, quindi cercate di non sottoporlo a variazioni climatiche di rilievo anche quando il campo è operativo o semplicemente steso in attesa del prossimo incontro, ad esempio: non esponetelo alla luce diretta del sole (tipo raggi che entrano dalla finestra e battono sul tavolo da gioco), non stendetelo all’aperto al sole e nemmeno in un giorno di pioggia (anche se al coperto, ovvio!).
- Il campo andrebbe periodicamente pulito da polvere, residui di pelle umana, sporco solido di vario genere. Per fare ciò consiglio di optare, se potete per una pulizia mediante una delicata aspirazione o un leggero peeling con rullo adesivo per abiti. In particolare, nel primo caso si dovrà utilizzare un aspiratore particolare, regolabile (a basso tiraggio) dotato di accessori per pulizie di superfici delicate (es.: tubo con spazzolina morbilda). Suggerisco di non utilizzare spazzole con setole aggressive o superfici abrasive. Mi riprometto di approfondire il tema della pulizia a me caro, non perché sia un uomo particolarmente pulito o perché gestisca un’impresa di pulizie, ma, più semplicemente, perché sono consapevole che pulire è uguale a distruggere, strano ma vero.
 
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pierberz
view post Posted on 27/4/2009, 10:23




Ecco alcune impressioni dopo aver provato i seguenti tre campi:
Subbuteo Astropitch (mio)
Astroturf Pro (lolialevi)
Pegasus Astroturf (vecchiosubbuteo)
Per quanto riguarda i materiali utilizzati ho l'impressione che siano sostanzialmente simili, a parte lo spessore dalla gommatura del Pegasus che, come altrove riportato nel topic, dovrebbe essere leggermente maggiore. La parte superiore, il terreno di gioco, trasmette le stesse sensazioni, a parte il mio Astropitch che, per motivi di età, ha assunto quella scorrevolezza tipica dei campi con molte stagioni alle spalle! In ogni caso tutti i campi mi sembra si prestino in maniera analoga sia al gioco rettilineo, sia all'esecuzione delle serpentine.
Unico appunto sul Pegasus in tema di linee bianche che risultano lievemente in rilievo tanto da determinare in alcune situazioni (non invero frequentissime) piccole deviazioni nelle traiettorie della pallina. Per ridurre il problema Robuteo ci ha suggerito un primo tentativo di riduzione dello spessore a mezzo pressione sulle linee stesse; se ciò non fosse sufficiente ha addirittura ipotizzato un intervento con lametta.
Sintetizzando direi:
Pegasus Astroturf: ottimo rapporto qualità prezzo.
Astroturf Pro: ottima qualità ad un prezzo comunque inferiore all'Astropitch, dovessi comprarmi un campo adesso opterei per questo.
Subbuteo Astropitch: per chi non vuole rinunciare all'emozione si vedere la scritta Subbuteo sul campo di gioco!
 
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VecchioSubbuteo
view post Posted on 27/4/2009, 17:27




CITAZIONE (pierberz @ 27/4/2009, 11:23)
Unico appunto sul Pegasus in tema di linee bianche che risultano lievemente in rilievo tanto da determinare in alcune situazioni (non invero frequentissime) piccole deviazioni nelle traiettorie della pallina. Per ridurre il problema Robuteo ci ha suggerito un primo tentativo di riduzione dello spessore a mezzo pressione sulle linee stesse; se ciò non fosse sufficiente ha addirittura ipotizzato un intervento con lametta.

L’idea che fino ad oggi mi sono fatto del Pegasus, comparandolo con il più famoso Astropitch è la seguente. Il Pegasus è leggermente più lento rispetto all’Astropitch soprattutto se le miniature non sono lucidate. Diversamente, se lucidate la scorrevolezza potrebbe esembrare equivalente se non addirittura maggiore (del mio Astropitch). Questa sensazione (niente di più) probabilmente è dovuta alla sottile, nuova ed intonsa peluria del Pegasus sulla quale le basi lucidate, se lanciate in traiettoria rettilinea, sembrano sollevarsi. Mi riservo l’opzione di verificare questa sensazione con prove più "scientifiche". Concordo con pierberz sul fatto che l’Astropitch consunto è, in linea di massima più veloce, ma è pur vero che se lo stesso è intriso di polvere ben ancorata al lucido lasciato dalle basi sul felt, allora può diventare più lento. Probabilmente l'Astropitch che possiedo non è stato conservato opportunamente da chi lo aveva prima di me.

Invece, concordo totalmente in merito ai problemi dovuti alle linee bianche di gioco, un po’ troppo in rilievo. Rilievo che potrebbe accentuarsi man mano che la peluria di cui sopra venisse consumata o piegata dal lucido delle basi. Aggiungerei che, oltre alle leggere e spesso impercettibili deviazioni della pallina (e in taluni casi delle miniature) possono verificarsi situazioni di disturbo all'atto del flick, ovvero nel momemto in cui si punta l’unghia sul felt e, si inc iampa nel rilievo della linea bianca messa proprio lì, tra il dito e la base, acch! Si cicca la palla o non la si manda “dove si voleva”.
Avrei qualche dubbio sulla tecnica di assottigliamento delle linee (ammesso che sia necessario ricorrervi): ovvero, fermo restando l’impossibilità di appiattirle (con cosa e come? Non con il ferro da stiro, vero???? :woot: ) non userei lamette, bisturi o simili … anche un chirurgo esperto ridurrebbe il Pegasus in un campo agricolo con canali per per l'irrigazione, solchi, tagli e quant’altro. Fermo restando una serie di test preliminari (ma non sul mio Pegasus), azzarderei l’uso di micro (ho detto micro, quindi con un diametro non superiore a 2 mm.) frese da gioiellieri o da dentisti, ma nulla di più... scommetto che le conosci!

Edited by VecchioSubbuteo - 27/4/2009, 20:50
 
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view post Posted on 27/4/2009, 21:13
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Visto che ci sono do anch'io il mio parere: le linee del Pegasus sarebbe utile assottigliarle, questo solo se non vi è rischio di danni.
 
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pierberz
view post Posted on 27/4/2009, 22:37




CITAZIONE (VecchioSubbuteo @ 27/4/2009, 18:27)
CITAZIONE (pierberz @ 27/4/2009, 11:23)
Unico appunto sul Pegasus in tema di linee bianche che risultano lievemente in rilievo tanto da determinare in alcune situazioni (non invero frequentissime) piccole deviazioni nelle traiettorie della pallina. Per ridurre il problema Robuteo ci ha suggerito un primo tentativo di riduzione dello spessore a mezzo pressione sulle linee stesse; se ciò non fosse sufficiente ha addirittura ipotizzato un intervento con lametta.

L’idea che fino ad oggi mi sono fatto del Pegasus, comparandolo con il più famoso Astropitch è la seguente. Il Pegasus è leggermente più lento rispetto all’Astropitch soprattutto se le miniature non sono lucidate. Diversamente, se lucidate la scorrevolezza potrebbe esembrare equivalente se non addirittura maggiore (del mio Astropitch). Questa sensazione (niente di più) probabilmente è dovuta alla sottile, nuova ed intonsa peluria del Pegasus sulla quale le basi lucidate, se lanciate in traiettoria rettilinea, sembrano sollevarsi. Mi riservo l’opzione di verificare questa sensazione con prove più "scientifiche". Concordo con pierberz sul fatto che l’Astropitch consunto è, in linea di massima più veloce, ma è pur vero che se lo stesso è intriso di polvere ben ancorata al lucido lasciato dalle basi sul felt, allora può diventare più lento. Probabilmente l'Astropitch che possiedo non è stato conservato opportunamente da chi lo aveva prima di me.

Invece, concordo totalmente in merito ai problemi dovuti alle linee bianche di gioco, un po’ troppo in rilievo. Rilievo che potrebbe accentuarsi man mano che la peluria di cui sopra venisse consumata o piegata dal lucido delle basi. Aggiungerei che, oltre alle leggere e spesso impercettibili deviazioni della pallina (e in taluni casi delle miniature) possono verificarsi situazioni di disturbo all'atto del flick, ovvero nel momemto in cui si punta l’unghia sul felt e, si inc iampa nel rilievo della linea bianca messa proprio lì, tra il dito e la base, acch! Si cicca la palla o non la si manda “dove si voleva”.
Avrei qualche dubbio sulla tecnica di assottigliamento delle linee (ammesso che sia necessario ricorrervi): ovvero, fermo restando l’impossibilità di appiattirle (con cosa e come? Non con il ferro da stiro, vero???? :woot: ) non userei lamette, bisturi o simili … anche un chirurgo esperto ridurrebbe il Pegasus in un campo agricolo con canali per per l'irrigazione, solchi, tagli e quant’altro. Fermo restando una serie di test preliminari (ma non sul mio Pegasus), azzarderei l’uso di micro (ho detto micro, quindi con un diametro non superiore a 2 mm.) frese da gioiellieri o da dentisti, ma nulla di più... scommetto che le conosci!

Sì, ne ho di tutti i tipi e probabilmente anche qualcuna che potrebbe adattarsi bene, tipo quelle per rifinire il plexiglass. Penso comunque che ottenere una lavorazione omogenea in questo modo risulti assai difficoltoso. Propenderei piuttosto con un attrezzo tipo un micro-rullo in metallo o in legno (l'ho visto da qualche parte ma non riesco a ricordarmi dove), tipo quello che si si usa per tagliare la pasta fatta in casa ma con un rullo al posto della rotella a zig-zag. In questo caso l'intervento sarebbe più semplice e più uniforme nell'esecuzione, sicuramene meno invasivo.
 
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VecchioSubbuteo
view post Posted on 27/4/2009, 23:33




CITAZIONE (lolialevi @ 27/4/2009, 22:13)
Visto che ci sono do anch'io il mio parere: le linee del Pegasus sarebbe utile assottigliarle, questo solo se non vi è rischio di danni.

Secondo me questo post l'hai fatto solo per arrivare a 93 post (e io ho fatto questo per arrivare a 173). image image
 
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6 replies since 12/4/2009, 23:08   2123 views
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